Open Arms, le speranze di Salvini: attacco alla sinistra
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Open Arms, Salvini: “Sei anni neanche ad uno stupratore”, sinistra e magistratura sotto la lente

Matteo Salvini

Processo Open Arms, Matteo Salvini svela una certa fiducia: l’attacco al governo e la magistratura, cosa ha detto.

Si avvicina la sentenza del processo Open Arms, ma il leader della Lega, Matteo Salvini, non nasconde la sua fiducia in una soluzione positiva. Intervenendo a Tg2 Post, Salvini ha ribadito il suo punto di vista: “Uno che fra 15 giorni rischia sei anni di galera e sostanzialmente di perdere tutto quello che ha per aver fatto il suo lavoro, felicissimo non è”.

Matteo Salvini
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Salvini, processo Open Arms: le ultime dichiarazioni

Salvini poi ha aggiunto: “Però sono tranquillo, conto di venire assolto perché ho fatto semplicemente il mio dovere: difendere i diritti degli italiani, i confini e la sicurezza, qualcosa per cui i nostri nonni hanno dato la vita”.

Il processo, in cui Salvini è accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco dei migranti a bordo della nave Open Arms nel 2019, vede il leader leghista al centro di polemiche politiche e giudiziarie. 

Con una provocazione, Salvini ha dichiarato: “Non credo di essere un eroe, però neanche un delinquente. Sei anni non si danno manco a uno stupratore. Se venissi condannato, sarebbe un pessimo segnale per l’Italia e un messaggio incredibilmente positivo per gli scafisti”.

Salvini ha ricordato le politiche messe in atto durante il suo mandato come ministro dell’Interno, sottolineando la riduzione degli sbarchi irregolari e dei costi per il Paese: “Come avevo promesso agli italiani, ho bloccato gli sbarchi degli immigrati irregolari da navi straniere, riducendo del 90% gli arrivi, raggiungendo il minimo storico di morti, problemi e spese”.

La critica alla sinistra e alla procura di Palermo

Nel suo intervento, Salvini ha attaccato la sinistra e la magistratura: “La sinistra in Parlamento ha votato perché io andassi a processo. La procura di Palermo mi accusa di essere un sequestratore di persone, chiedendo sei anni di carcere e un milione di euro di risarcimento danni per i ‘poveri clandestini turbati’.”

Il verdetto, previsto per il 20 dicembre, potrebbe segnare una svolta importante non solo per il futuro politico di Salvini ma anche per il dibattito nazionale sulla gestione dei flussi migratori.

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ultimo aggiornamento: 10 Dicembre 2024 18:05

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